USB and USB-C, Explained!
- Giovanni Padula
- Jul 4, 2016
- 2 min read
Ormai nel mercato della tecnologia si notano spesso diverse porte. Esse sono fondamentali perchè permettono una connessione tra un dispositivo e diversi terminali, a seconda della loro tipologia. Le più comuni sono le HDMI (High-Definition Multimedia Interface), che trasmettono uno schermo o una interfaccia ad un monitor, le Displayport, le Thunderbolt, le Ethernet e le USB (Universal Serial Bus). Quest'ultime si dividono in diverse categorie:

Micro USB, porte che vengono utilizzate per ricaricare un'apparecchio elettronico o per uno scambio di dati attraverso un cavo USB a Micro USB. Sono estremamente diffuse, soprattutto negli smartphones e nei tablet.
USB 1.0 e 2.0, che permettono di connettere una unità separata o una periferica ad un dispositivo, spesso con lo scopo di aumentarne la memoria.
USB 3.0, svolgono la stessa funzione del modello precedente, ma consentono una velocità di trasferimento dei dati maggiore e all'interno sono spesso caratterizzate da una piccola piastra blu che ospita i diversi connettori.
USB 3.1, o USB type C. Esse sono le più recenti nell'elenco e trasmette tutte le connessioni e i trasferimenti citati in precedenza in un singolo cavo USB-C a USB-C che, oltre ad essere reversibile, raggiunge velocità fino a 10 Gbps e supporta 5 profili differenti:
Profilo 1: 5 V a 2,0 A (10 W);
Profilo 2: 5 V a 2,0 A (10 W), 12 V a 1,5 A (18 W);
Profilo 3: 5 V a 2,0 A (10 W), 12 V a 3 A (36 W);
Profilo 4: 5 V a 2,0 A (10 W), 12 V, 20 V a 3 A (36 W, 60 W);
Profilo 5: 5 V a 2,0 A (10 W), 12 V, 20 V a 5 A (60 W, 100 W).
La USB-C, quindi, risulta essere incredibilmente versatile e, nonostante attualmente si ricorra ad adattatori data la sua scarsa diffusione, si sta cominciando a vedere in molti dispositivi (LG G5, OnePlus 3, OnePlus 2, Apple MacBook 2015/2016, HP Spectre 13, Google ChromeBook Pixel...).
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